Cosa ci insegna Frakta, la borsa di plastica blu di Ikea

Oggi voglio raccontarvi una storia che ha come protagonista Frakta, la borsa di plastica blu di Ikea che tutti conosciamo (e probabilmente possediamo). Nello specifico, vi racconterò come una semplice borsa di plastica possa trasformarsi in un potente veicolo di comunicazione.

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Il passaparola online è formidabile: può decretare il successo o l’insuccesso di un prodotto, portare alla ribalta brand sconosciuti, oppure rovinare la reputazione di brand già affermati, vanificando in un attimo tutti gli sforzi e gli investimenti effettuati fino a quel momento da un’azienda.

Non sono sicura che questo concetto sia chiaro a tutte le aziende, così come secondo me non è chiaro come non basti realizzare operazioni cosiddette di buzz marketing o collaborazioni con influencer per creare un picco di attenzione o un passaparola positivo attorno ad un brand… O meglio, questo può sicuramente accadere, ma una volta che si sono spenti i riflettori, le persone (cioè ciascuno di noi) tornano a parlare di ciò che più li aggrada, nei modi e nei termini che preferiscono.

Cosa può fare un’azienda a riguardo? Ben poco, o meglio, può fare in maniera continuativa un’attività che tutti danno per scontato, ma che viene spesso trascurata: ascoltare.

È solo ascoltando il rumore incessante del web che possiamo scoprire cosa dicono di noi i nostri clienti, i nostri concorrenti, ma anche più semplicemente capire quali sono gli argomenti di cui si discute maggiormente in quel momento (i cosiddetti trending topic), per capire se e come è possibile inserirsi in maniera credibile nelle conversazioni.

Le migliori operazioni di real time marketing nascono proprio da un buon ascolto (ho già scritto più volte a proposito di instant marketing, termine con cui è anche conosciuto il real time marketing).

Una delle aziende che nel corso degli anni è stata più brava ad ascoltare e a fare tesoro delle informazioni raccolte dall’ascolto è stata senza dubbio Ikea: nel 2012 ho raccontato del famoso sleepover di Ikea, ultimamente invece la sua capacità di ascoltare, ma soprattutto del saper utilizzare in maniera utile le informazioni raccolte, ha coinvolto Frakta, la borsa di plastica blu che tutti conosciamo e che tutti abbiamo usato almeno una volta nella vita.

Ad aprile Balenciaga mette in commercio una borsa che ricorda in tutto e per tutto Frakta, alla “modica” cifra di oltre 2.000 USD.

Frakta, borsa di plastica blu di Ikea vs borsa Balenciaga

Frakta, borsa di plastica blu di Ikea vs borsa Balenciaga

Il passaparola online e i commenti non tardano ad arrivare…

Tweet Frakta, borsa di plastica blu di Ikea vs borsa Balenciaga

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Ikea non sta certo a guardare, ma, appunto, cavalca il trend e pubblica questo annuncio

ADV Frakta, borsa di plastica blu di Ikea

ADV Frakta, borsa di plastica blu di Ikea

Il testo recita:

Come identificare un’originale borsa Ikea Frakta1) Agitatela. Se fa rumore, si tratta dell’originale2) Multifunzionale. Può contenere attrezzatura da hockey, mattoni e perfino l’acqua.3) Sporcatela. Una Frakta originale quando è sporca si sciacqua semplicemente con una pompa da giardino4) Piegatela. Siete in grado di piegarla fino a ridurla alle dimensioni di una borsetta? Se la risposta è sì, congratulazioni.5) Guardate all’interno. L’originale ha un’etichetta Ikea6) Prezzo. Solo 0,99 $

Grande buzz e grande visibilità per il brand (con minimo sforzo, aggiungerei…)

Poi cosa succede in casi come questo? È possibile mantenere l’attenzione quando il momento di buzz è passato? Non è facile, ma è ciò che bisognerebbe fare, per non lasciar cadere il picco di attenzione e cercare di beneficiare il più a lungo possibile della visibilità ottenuta.

Ikea è stata particolarmente brava anche in questo caso, trovando un modo nuovo per continuare la conversazione: un video dedicato alla borsa Frakta e a come ciascuno di noi la utilizza quotidianamente, in maniera originale e unica

Sono del parere che Ikea potrebbe continuare ancora la conversazione in svariati modi (vi dice niente UGC, ad esempio?)… Chissà se qualcuno in azienda o nell'agenzia creativa che li segue ci ha già pensato.

Staremo a vedere!